Autore: Dott. Antonio Scalone
Lo studio elettrofisiologico (EPS) e l'ablazione transcatetere sono procedure mediche avanzate utilizzate per diagnosticare e trattare aritmie cardiache, cioè irregolarità nel ritmo del cuore. Le aritmie possono manifestarsi come battiti troppo rapidi, troppo lenti o irregolari, e possono causare sintomi come palpitazioni, vertigini, svenimenti, affaticamento e, nei casi più gravi, aumentare il rischio di ictus o insufficienza cardiaca. L'EPS è una tecnica diagnostica che permette di mappare l'attività elettrica del cuore, mentre l'ablazione transcatetere è una procedura terapeutica che corregge le aritmie eliminando le aree del tessuto cardiaco che le causano.
Il ruolo del cardiologo nella gestione delle aritmie attraverso lo studio elettrofisiologico e l'ablazione transcatetere è cruciale. Lo studio elettrofisiologico si svolge in un laboratorio di elettrofisiologia, un ambiente ospedaliero specializzato. Durante l'EPS, il paziente viene sedato e vengono applicati anestetici locali nelle aree dove verranno inseriti i cateteri. Un catetere, un sottile tubo flessibile, viene inserito attraverso un vaso sanguigno, solitamente nell'inguine, e guidato fino al cuore. Il catetere misura l'attività elettrica del cuore dall'interno, permettendo di mappare con precisione le aree che causano le aritmie. In alcuni casi, il cardiologo può stimolare il cuore per indurre aritmie in modo controllato e sicuro, osservando come il cuore risponde.
Una volta individuate le aree problematiche, il cardiologo può procedere con l'ablazione transcatetere. Questa procedura implica l'uso di un catetere speciale che emette energia a radiofrequenza, freddo estremo (crioablazione) o impulsi elettrici (elettroporazione) per distruggere il tessuto anomalo che causa le aritmie. L'ablazione transcatetere è particolarmente efficace nel trattare aritmie come la fibrillazione atriale, il flutter atriale e la tachicardia sopraventricolare. La procedura è minimamente invasiva e generalmente ben tollerata dai pazienti, con tempi di recupero rapidi.
Dopo l'ablazione, il cardiologo monitorerà attentamente il paziente per valutare l'efficacia della procedura e individuare eventuali complicanze. È possibile che siano necessari più di un intervento per ottenere il miglior risultato possibile. Il cardiologo fornirà anche indicazioni su eventuali cambiamenti nello stile di vita e sui farmaci da assumere per prevenire future aritmie. La gestione delle aritmie richiede un approccio multidisciplinare e un monitoraggio continuo. Il cardiologo lavorerà a stretto contatto con il paziente per sviluppare un piano di trattamento personalizzato che includa esercizio fisico moderato, una dieta equilibrata, la gestione dello stress e l'evitare sostanze che possono scatenare aritmie, come la caffeina e l'alcol.
In conclusione, lo studio elettrofisiologico e l'ablazione transcatetere rappresentano strumenti fondamentali nella diagnosi e nel trattamento delle aritmie cardiache. Grazie a queste tecniche avanzate, il cardiologo può mappare con precisione l'attività elettrica del cuore, identificare le aree problematiche e correggerle in modo efficace e sicuro. La collaborazione tra il paziente e il cardiologo è essenziale per garantire il successo del trattamento e migliorare la qualità della vita del paziente. Con una diagnosi accurata, un trattamento tempestivo e un monitoraggio continuo, è possibile controllare le aritmie e prevenire complicanze gravi, permettendo ai pazienti di vivere una vita più sana e attiva.